L’incarico
“Non riteniamo legittimo avvalersi di un consulente esterno a partita IVA, peraltro per dirigere un ufficio commerciale, quando lo si tratti a tutti gli effetti come un dipendente sottoposto ad orari, direttive e potere gerarchico del Datore di Lavoro, è chiaro che si tratta di una Falsa Partita Iva, che poi è costretta a pagarsi autonomamente le tasse ed i contributi previdenziali, con grande impatto sui compensi netti percepiti.”
Per questo motivo abbiamo accettato l’incarico del Consulente Esterno per dimostrare le sue ragioni.
LA STRATEGIA
Richiedere l’accertamento della natura subordinata del rapporto di lavoro e avviare anche un giudizio al fine di riconoscere al lavoratore il corretto inquadramento come Dirigente. Infatti, il lavoratore godeva anche di autonomia decisionale tipica della figura dirigenziale.
OBIETTIVO
Ottenere il pagamento delle differenze retributive, del trattamento previdenziale e di quello assistenziale per la mancata assunzione come lavoratore subordinato e il riconoscimento per il ruolo del Dirigente.
SEGUICI PER CONOSCERE GLI ESITI DI QUESTA VICENDA…