La Corte di cassazione ( ordinanza 5 febbraio 2024, n. 3232), sezione lavoro, ha stabilito che sussiste giusta causa di licenziamento nel caso in cui un dipendente di banca apra un conto corrente intestato a una società senza rispettare la normativa applicabile, sia interna che esterna, relativa a tale operazione. Nel caso specifico, il dipendente è stato licenziato per giusta causa a seguito della contestazione di una serie di addebiti disciplinari relativi alla gestione del conto corrente.
Gli addebiti includevano:
- Apertura del conto corrente: La Corte ha ritenuto che l’apertura di un conto corrente intestato a una società senza acquisire informazioni sui titolari violasse le disposizioni che regolano l’attività bancaria. Questo comportamento è stato considerato grave, soprattutto considerando la posizione apicale del lavoratore e la sua maggiore responsabilità.
- Consegna di un libretto di assegni senza liquidità: Nonostante il conto avesse un saldo quasi nullo, il dipendente ha consegnato un secondo libretto di assegni al cliente. Questa azione è stata giudicata imprudente e inadeguata.
- Compilazione errata del questionario antiriciclaggio: Il dipendente non ha compilato correttamente il questionario previsto per la prevenzione del riciclaggio di denaro. Questo è un errore grave, soprattutto considerando la natura sensibile dell’attività bancaria.
- Continuazione della gestione del conto nonostante il trasferimento: Dopo il trasferimento del dipendente a un’altra filiale, il rapporto con la società è rimasto esclusivamente gestito dallo stesso. Questa situazione ha evidenziato una mancanza di attenzione e professionalità.
- La Corte ha concluso che la somma di queste condotte costituisse una “giusta causa” ai sensi dell’articolo 2119 del Codice Civile italiano. La posizione apicale del lavoratore e la maggiore responsabilità associata al suo ruolo hanno contribuito a questa decisione. In sintesi, il dipendente era tenuto a conoscere e rispettare la normativa applicabile sia interna che esterna, e la sua negligenza ha portato al licenziamento per giusta causa.
Le conseguenze per il dipendente in questo caso di licenziamento per giusta causa possono essere significative:
- Perdita del lavoro: Il dipendente viene licenziato immediatamente e perde la sua posizione lavorativa presso la banca.
- Perdita di benefici e diritti: Con il licenziamento per giusta causa, il dipendente potrebbe perdere i benefici legati all’occupazione, come l’accesso a piani pensionistici, assicurazioni sanitarie o altri vantaggi.
- Reputazione professionale compromessa: Essere licenziato per giusta causa può danneggiare la reputazione professionale del dipendente. Questo potrebbe influenzare le future opportunità di lavoro e la fiducia che altri datori di lavoro ripongono in lui.
- Possibili azioni legali: Il dipendente potrebbe intraprendere azioni legali contro la banca se ritiene che il licenziamento non sia giustificato o che non sia stata seguita la procedura corretta.